Storia locale e archeologia
Cento e più Ogliastrini nella guerra di Spagna. 1936/1939
Todde Frederic ErminioNei sentieri della Memoria, le Guerre rappresentano un filo conduttore tra accadimenti e persone, quelle stesse che Ovidio narra “abbiano la capacità di alzare gli occhi verso il cielo” e che invece tutto osservano tranne il cielo: i grandi Governatori, perché obnubilati da avidità personali, i normali cittadini perché inviati a forza nei teatri di Guerra, dove guardare il cielo è una operazione non consentita.
Le Guerre, tragedie infinite, che riducono l’essere umano ad un solo atto: Presente! Anche controvoglia, anche con la morte nel cuore, anche con l’infinita nostalgia per le piccose cose di ogni giorno.
Presente! Certo, alle sofferenze, ad un destino che non si conosce, perfino alla morte. Come se quell’atto di obbedienza, alla demenza dei capi, contenesse già un macabro rituale. In Spagna, come ai nostri giorni, la battaglia interna si generò a causa di due forze prorompenti -comunisti e fascisti- guidati i primi dall’Unione Sovietica, gli altri, nazionalisti, sorretti dalla Germania nazista e principalmente dall’Italia. Due schieramenti facinorosi, imperturbabili di fronte al valore della vita umana si scontrato e mietono vittime a dismisura, senza mai una luce di buon senso che illumini le menti.
In questo modo, anche la Sardegna paga il proprio tributo alla Guerra.
I nostri giovani partirono senza capire che sia il Governo nazista tedesco, quello fascista italiano e quello che si sarebbe instaurato in Spagna, nonostante il proprio personale sacrificio non avrebbe portato -nel tempo- a nulla di veramente buono.
Todde, racconta, con dovizia di particolari Storia e Storie, uomini e numeri- forse più che uomini solo numeri.
L’essere strappati dalle proprie quotidiane attività ed ambizioni, per trovarsi di punto in bianco in un paese straniero (se pur con sistemi linguistici molto vicini) a combattere e donare la propria vita per fini quasi sconosciuti, forse non è il massimo delle aspettative.
Frederic racconta e accompagna la Guerra passo dopo passo, anno dopo anno, dall’inizio delle ostilità sino alla fine.
Quattrocento pagine di elenchi, fotografie, appunti, decorazioni, nomi, ricordi. Quasi un cammino di penitenza; cronaca di sofferenze per chi non è tornato e di ricordi agghiaccianti per i sopravvissuti.
Eppure, pur sempre cronaca, il mondo deve sapere, per quanto ancora oggi le scintille di Guerra siano in piena evoluzione.
L’uomo, davvero, non impara mai.
Il Testo, di grande interesse, aiuta a capire e decodificare il passato, nella realtà dei fatti, sicuramente con la speranza che questi stessi fatti non abbiano a ripetersi. (testo di Giovanna Elies)