Storia locale e archeologia
Una terra sul fiume. Indagini archeologiche a Tadasunis
Anna Depalmas (a cura di)Il volume Una terra sul fiume. Indagini Archeologiche a Tadasuni è frutto di un lavoro promosso dall’Amministrazione comunale allo scopo di censire in modo organico il patrimonio archeologico del territorio e di trasmettere agli abitanti di Tadasuni e a tutti quelli che volontariamente o casualmente ne vengono a contatto, le conoscenze su ciò che resta del suo passato, anche più remoto.
Tadasuni sorge su un terrazzo lievemente acclive conformato sul versante dell’altopiano basaltico di Abbasanta che degrada verso una valle piuttosto stretta entro cui scorre il Tirso.
La ricerca è stata condotta direttamente sul campo attraverso accurate ricognizioni che hanno permesso di individuare numerosi monumenti archeologici inediti o conosciuti solo attraverso generiche segnalazioni.
Oltre alle esplorazioni e alle indagini di superficie, Umberto Soddu ha realizzato con precisione i rilievi grafici e fotografici: tale documentazione consente di apprezzare la ricchezza e la varietà del patrimonio archeologico presente nel territorio. Altre parti del volume sono dedicate oltre che all’illustrazione dei dati raccolti, allo studio di ciò che è emerso dall’indagine e all’approfondimento di alcuni aspetti tematici correlati sviluppati da Carla Del Vais, Anna Depalmas, Paola Mameli, Maria Manconi e Rita T. Melis.
Il territorio appare fortemente caratterizzato dalla presenza del fiume che ancora oggi, con la formazione del bacino del lago Omodeo, costituisce in qualche misura un elemento catalizzante su cui si incentrano attività e convergono interessi.
Dalla lettura delle tracce lasciate dall’uomo nel corso del tempo in queste terre emerge, infatti, che il legame con il Tirso rappresenta un fattore costante che lega passato e presente, mentre la ricchezza di documentazione archeologica relativa ad alcune fasi della preistoria ci indica il valore di preminenza che il territorio acquisì proprio in virtù di questa risorsa.
La coesistenza del fiume, di suoli fertili, di terre soleggiate e protette ha determinato le condizioni favorevoli affinché a partire dall’ultima fase del Neolitico (fine IV- inizi III millennio a.C.) si sviluppassero forme di insediamento attestate dalla presenza di consistenti gruppi di tombe disposte, a distanza, lungo la valle.
Anche la documentazione archeologica relativa alle epoche successive ci indica come il territorio prospiciente il Tirso fosse frequentato e sfruttato da gruppi umani che lo scelsero come luogo di vita e bacino di approvvigionamento delle risorse.